IMS 2023: crescita del 34% della dance music industry nel 2022
Qual è la reale condizione della musica elettronica a livello globale dopo il primo anno di ripresa economica post la pandemia? Per scoprirlo ci siamo affidati al report dell’ultima edizione dell’International Music Summit di Ibiza che valuta lo stato di salute della dance music industry
L’annuale IMS Business Report è stato presentato lo scorso aprile all'IMS Ibiza https://www.internationalmusicsummit.com, la music conference di riferimento per la cultura, l'educazione, il business e il benessere della musica elettronica, che ne analizza i settori e i fattori di crescita (e le aree critiche) a livello mondiale.
Il rapporto di quest'anno offre una serie esclusivi dati di MIDiA Research https://midiaresearch.com/, leader di ricerca, analisi per il business dell'intrattenimento digitale, che non sono mai stati utilizzati nelle precedenti edizioni, con l'obiettivo di fotografare l’industria globale della musica dance di oggi.
Questo evento di tre giorni è l’occasione ideale per i Dj e Producer per incontrare i leader del settore, acquisire nuove conoscenze e competenze e costruire relazioni durature nell’industria musicale. Per chi se lo fosse perso, abbiamo scelto i 5 punti chiave principali e temi emergenti del report che possono aiutare e informare l'industria.
L’industria globale della musica dance è cresciuta del 34% nell'ultimo anno.
Cominciamo con il dato più rilevante. Il 2022 è stato senza dubbio un anno di forte ripresa per il settore della musica dance e per l'intera industria musicale, con una crescita del 34% dei ricavi e un aumento delle entrate in tutte le categorie, raggiungendo un valore di 11,3 miliardi di dollari, il 16% in più rispetto al periodo pre-pandemia.
I fattori che determinano questo “balzo” di oltre un terzo, sono determinati da un incremento del settore degli strumenti per i creators/artisti, con un aumento delle entrate derivanti da attrezzature per studi e DJ, strumenti di musica elettronica, software ma anche condivisione delle competenze. In buona sostanza, più creators che mai stanno abbracciando il software musicale, imparando e condividendo le competenze e acquistando nuovi dispositivi hardware rendendo ancora cdi più il comparto una parte fondamentale del settore.
Ma la crescita più forte è stata quella dei live: festival e club si sono ripresi e hanno rappresentato quasi la metà di tutti i ricavi della dance industry. Basti pensare che i ricavi di Live Nation hanno superato i livelli pre-Covid. Anche l'editoria musicale ha registrato una forte crescita, grazie a prodotti non-DSP (ad esempio, TikTok), accordi e miglioramenti organici per le tariffe di licenza.
Chi sono i maggiori fruitori della scena?
Gli Stati Uniti, la Germania e il Regno Unito sono i tre Paesi con il maggior numero di ascoltatori mensili di musica elettronica su Spotify. Ma è da considerare che questi Paesi sono anche tre dei maggiori mercati musicali del mondo. Tuttavia, anche se i Paesi Bassi e l'Australia sono più piccoli, la loro percentuale rispetto alla popolazione totale è molto più alta. Perchè? La musica elettronica ha semplicemente e storicamente una portata e un impatto culturale maggiore qui.
Anche la rilevanza culturale della musica dance è più forte che mai, con una fanbase sempre più numerosa sui social network.
Tik Tok sta rapidamente diventando lo spazio digitale dominante per il coinvolgimento dei fan della musica elettronica, con una crescita 10 volte superiore a quella di generi più tradizionali come l'hip hop. Forse perchè le nuove generazioni sono attratte da generi più contemporanei? Con buona probabilità si, ma è anche vero che TikTok aveva lanciato la campagna #ElectronicMusic nel 2021 e ha ospitato eventi dal vivo di artisti come Disclosure, BICEP e David Guetta. Si registra infatti che a marzo 2023, i contenuti taggati #ElectronicMusic sono aumentati circa del 113% sulla piattaforma rispetto a giugno 2022.
Gli artisti di musica elettronica hanno rappresentato il 39% di tutte le partecipazioni ai festival nel 2022.
Il dato è in crescita rispetto al 33% del 2021. Anche le DJ donne hanno guadagnato terreno, ma nel 2022 i DJ uomini hanno comunque aumentato la loro quota di presenze.
Sebbene le DJ donne rappresentino il 15% nei booking dei top 100 DJ ai festival e ad altri eventi, nel 2022 questa quota è scesa del 21% rispetto al 2021 e il 67% delle artiste ha dichiarato di sentire la pressione di apparire belle, mentre solo il 14% dei DJ uomini ha dichiarato di sentire la stessa pressione.
Considerando la piattaforma Beatport, la tech house è il genere ancora il più in voga.
Subito dopo in termini di popolarità seguono la musica techno, house, house, drum&bass, dance/electro-pop, deep house, progressive house, indie dance, minimal/deep tech e trance. Nonostante il dominio di queste sonorità, il 33% di tutte le vendite sulla piattaforma di download digitale del mondo dance proviene da generi che non rientrano nella top 10 della piattaforma. Tra questi si nota una crescita l’hard techno.
La scena dance è quindi oggi un posto migliore di quello che era prima della pandemia?
Nel complesso, gli indicatori sono positivi e il futuro è luminoso, con un'ulteriore ripresa del live e una crescita futura dei settori di publishing. Inoltre è chiaro il trend della electronic music promossa da creators indipendenti, che renderà l’industria ancora più influente sulla cultura musicale generale nell'immediato futuro.
Il report analizza molti più aspetti di quelli qui riassunti, temi come Diversità e Inclusione, Intelligenza Artificiale e Web3, Discriminazione dovuta a questioni di età (ageismo), Neurodiversità, Giornalismo musicale e dinamiche di cambiamento tra manager, agenti e promotori, e non da meno anche dati intorno al benessere mentale delle persone che lavorano nell’industria.
Per approfondire ti segnaliamo il video del key note di presentazione del report durante l’IMS 2023 >> CLICCA QUI per vederlo.