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Ne abbiamo parlato con Claudio Santucci - partner dello Studio Giò Forma - ospite a MIR 2023 come speaker del talk ‘Cesare Cremonini Live, Inside the show’, un approfondimento sulla genesi e sulla realizzazione di un grande evento.

Ma che cos’è lo show design?

Nell'era dell'intrattenimento sempre più sfavillante e coinvolgente, il concetto di "show design" si è affermato come una forma d'arte interdisciplinare che combina creatività, tecnologia e spettacolo per creare esperienze uniche e memorabili.
Lo show design è il processo di concepire, progettare e realizzare eventi, spettacoli e performance che coinvolgono il pubblico attraverso una combinazione di elementi visivi, sonori, luminosi e interattivi. Questo approccio creativo non si limita alla produzione di singoli elementi, ma mira a creare un'esperienza totale in cui ogni aspetto si fonde armoniosamente per suscitare emozioni, stimolare la partecipazione e lasciare un'impronta.

L'approccio Innovativo di Giò Forma

Tra le aziende leader in questo settore, va menzionato Giò Forma, uno studio di design che ha saputo ridefinire i confini dell'immaginazione e dell'innovazione nell'ambito dei grandi eventi spettacolari.
Lo studio Giò Forma è riconosciuto a livello globale per la sua capacità di trasformare visioni creative in realtà tangibili e straordinarie. Fondato nel 1998 a Milano da Cristiana Picco, Florian Boje e Claudio Santucci, si distingue per il suo approccio multidisciplinare e la sua abilità nel fondere arte, tecnologia e ingegneria.
Lo studio crede che la tecnologia debba servire la creatività anziché sostituirla. Utilizzando strumenti come proiezioni 3D, mapping video e luci interattive, Giò Forma è in grado di creare esperienze immersive che affascinino il pubblico, trasportando gli spettatori in mondi fantastici.

Un'occhiata al Futuro dello Show Design

Con l'evoluzione costante della tecnologia e l'espansione delle possibilità creative, è possibile attendersi che le esperienze spettacolari diventino sempre più sorprendenti ed entusiasmanti. L'integrazione di realtà virtuale e aumentata, l'uso creativo di intelligenza artificiale e l'interattività sempre più avanzata promettono di portare il mondo dello show design verso nuove frontiere, capaci di enfatizzare il coinvolgimento emotivo e la stimolazione dei sensi dello spettatore.

La nostra intervista a Claudio Santucci

D: Qualche consiglio a chi vuole fare il tuo lavoro

“Prima di tutto consiglio di farsi un’auto-domanda: se la musica e lo spettacolo in generale sono una cosa per cui davvero si prova passione; perché se chi viene in questo settore pensa che sia tutto rose e fiori e divertimento si sbaglia. Quindi prima di tutto domandarsi: è veramente quello che voglio fare? Mi piace davvero questo settore? Quando vado a vedere un concerto o uno spettacolo mi emoziona? Lo dico perché è quello che è successo a me, ma credo sia successo anche alla maggior parte dei miei colleghi, che ad un certo punto della tua vita guardi uno spettacolo e dici: “ecco, io voglio fare questo nella vita”. Non è una cosa che ci si trova a fare ma si insegue.
Ci vuole tantissima perseveranza e pazienza, anche perché è un mondo relativamente nuovo, non è come l’ingegneria, l’architettura o la giurisprudenza, x cui esistono centinaia di anni di esperienza, di testi, di corsi. Questo settore è nato a partire dagli anni 60, da quanto i Beatles hanno iniziato a fare i primi concerti nelle grandi arene e non c’era niente di tutto ciò prima, quindi da lì si è creata la necessità di farlo.
Inoltre non ci sono libri da studiare e tanti corsi, bisogna imparare dai grandi professionisti, bisogna ricercare la voglia e la capacità di imparare da loro, fare pochi corsi buoni che ci sono e con molta perseveranza e molta pazienza, entrare piano piano dentro la cosa. Questi sono i miei consigli.”

D: Cos’è cambiato nella professione nel post pandemia?

“Il lavoro è aumentato tantissimo, ma è diventato anche più veloce. La pandemia ci ha portati a fare più lavori contemporaneamente, comprese riunioni non in presenza. C'è anche un aumento del lavoro nonostante le difficoltà legate alla mancanza, a volte, di personale e di materiale. Ciò è dovuto al fatto che nessuno ha più investito nell'acquisto di apparecchiature nuove. Inoltre, molti si sono dedicati ad altre occupazioni per poter sopravvivere. Pertanto, è necessaria una ricostruzione del settore in diversi aspetti.
In parte l’ambiente si è modificato nel modo di lavorare, è aumentato l’uso dei social, ad esempio. Un mestiere nuovo nel mondo dello spettacolo e dei live, è proprio quello del Social Media Manager, figura diventata ancora più importante nel post pandemia. Questo ruolo è molto specifico nel nostro settore: un po’ come i giornalisti, ci sono quelli specializzati nello spettacolo, e non magari nella moda o in altri settori, così anche il Social Media Manager per i live è una figura specializzata, che deve conoscere gli spettacoli e la tecnica che ci sta dietro, perché la comunicazione è fondamentale.”

D: Qualche suggerimento per rimanere aggiornati?

“Sicuramente partecipare a fiere di settore, come MIR, è molto utile.
Ricordo quando ero ragazzo, visto che appunto non c’erano libri da studiare, venivo al MIR, allora SIB, per vedere le tecnologie, parlare con i tecnici.
Anche ai giovani che si affacciano a questo settore, consiglio di venire alla fiera per toccare con mano i materiali e le tecnologie, parlare con i professionisti, è sicuramente utile, perché non lo potranno fare da nessun’altra parte.
Le fiere non sono solo un momento di scambio commerciale, ma hanno un ruolo importante di insegnamento e trasmissione.”

Un sentito grazie a Claudio Santucci, per aver preso parte a MIR 2023 e per aver lasciato i suoi preziosi consigli a tutti coloro che desiderano lavorare in questo bellissimo settore.