Backstage Festival: le tecnologie e le strategie che garantiscono il successo di un evento
Quando si pensa a un festival musicale o a un evento live, l’attenzione del pubblico è tutta per il palco, gli artisti e lo show. Ma dietro ogni performance impeccabile si nasconde un lavoro complesso e strutturato che parte molto prima dell’arrivo del pubblico e termina molto dopo l’ultimo applauso.
Durante l’evento Backfestival, tenutosi a MIR25, Sergio Cattaneo (Show Designer e DOP) e Simone Tassan Din (Network Manager di Cue s.r.l.) hanno raccontato come nasce — e funziona — un festival dal lato nascosto del palco: quello della progettazione tecnica, logistica e creativa.ù
Dalla visione creativa alla progettazione tecnica
Ogni evento nasce da un concept che non riguarda solo lo show degli artisti, ma anche l’identità visiva e tecnica dell’intero festival. È essenziale capire fin dall’inizio quale sarà la vocazione del palco: DJ set, live band, performance teatrali? Questa scelta influenza ogni fase successiva del progetto.
- Se è un dj, tendenzialmente ci sarà bisogno di una consolle rialzata
- Se è un palco live, avremo bisogno di tanto spazio
- Se abbiamo tante band che entrano ed escono avremo bisogno di tanto storage a destra, tanto storage a sinistra, o possibilità di entrare con pedane su ruote.
- Se è un balletto avremo bisogno di spazio scenico libero e pavimentazione da danza
Non si tratta solo di estetica: la creatività deve dialogare con efficienza e sostenibilità. Lighting designer, video operator, fonici e tecnici network lavorano in sinergia per progettare soluzioni adattabili, coerenti e sostenibili in termini di tempo, risorse e budget.
Lighting design nei festival: forma, funzione e sostenibilità
Prima di scegliere luci e fari, è fondamentale definire le forme, gli ingombri, i flussi di scena e la scenografia. I designer devono partire dalla struttura visiva, immaginando lo spazio e la narrazione scenica prima ancora della tecnologia.
Le luci devono essere intuitive, compatibili e rapide da programmare. Scelte come posizionamenti lineari, fari comuni sul mercato e patch semplici permettono di risparmiare tempo e ridurre gli errori.
L’organizzazione tecnica tra scenografia e logistica
La logistica è spesso sottovalutata, ma è una delle chiavi del successo di un festival. La gestione del tempo è essenziale, così come lo è la possibilità di fornire agli artisti una pre-programmazione in spazi dedicati.
Una delle cose più importanti nei festival è quella di riuscire a tenere un livello di attenzione del pubblico sempre molto alto. Nel momento che stiamo facendo un festival, bisogna essere pronti al fatto che può succedere di tutto. Cambio palco, problemi tecnici e imprevisti sono all’ordine del giorno.
Per questo è fondamentale di dotarsi di backup per ogni elemento chiave dello show: consolle, mixer, luci e macchine per effetti speciali.
Durante i cambi palco, è fondamentale che la comunicazione tra fonici, responsabili di palco e tecnici sia rapida, chiara e strutturata. Il linguaggio comune tra reparti è uno dei pilastri per evitare errori e garantire tempistiche rapide, senza compromessi sulla qualità.
Show file base: una regia condivisa
Uno degli strumenti più importanti per garantire fluidità e coerenza è lo show file base, una struttura preconfigurata condivisa con gli artisti prima dell’evento.
Questa pratica consente di:
- Ottimizzare i tempi di cambio palco grazie a preset già pronti,
- Garantire uniformità tra le performance,
- Facilitare il lavoro dei lighting designer e VJ ospiti, che si trovano a lavorare in un contesto già impostato,
- Ridurre il rischio di incompatibilità tra sistemi o linguaggi di programmazione differenti.
Come spiegato dai relatori, lo show file base viene condiviso in anticipo con gli artisti che si esibiranno, permettendo loro di adattarsi alle condizioni tecniche del festival senza rinunciare alla propria identità creativa. In questo modo si crea un flusso di lavoro fluido, efficiente e collaborativo.
La gestione video: pixel map, flow e compatibilità
Cue s.r.l. fornisce agli artisti strumenti chiari per lavorare bene. Tra questi, la pixel map: un layout digitale che mostra esattamente come i contenuti video saranno distribuiti fisicamente su LED e display in scena.
Una buona pixel map serve a:
- Evitare errori nei contenuti visivi
- Adattare materiali personalizzati ai formati del festival
- Integrare visual e identità dell’evento in un’unica regia
Il flusso video è unico, ma deve essere flessibile: ogni artista ha il suo stile, ma deve potersi inserire in una cornice coerente.
Network e gestione dei segnali: semplicità e affidabilità
Il network è oggi il cuore pulsante di ogni evento live. Che si tratti di luci, video o audio, tutto passa da reti complesse che devono essere al tempo stesso scalabili, affidabili e facilmente integrabili con le tecnologie degli artisti in arrivo.
Conclusione: il back del festival è la base dello show
La vera sfida di chi lavora dietro le quinte non è solo far funzionare lo show, ma farlo bene, ogni volta, per ogni artista, in ogni condizione. Lavorare con metodo, anticipare i problemi e comunicare in modo efficace è ciò che trasforma un evento da buono a memorabile. E come hanno dimostrato Sergio Cattaneo e Simone Tassan Din, anche il backstage può essere una forma d’arte.